giovedì 28 maggio 2015

L'ultimo Lupo (2015)

Nonostante la cultura cinese sia immensa e per secoli incredibilmente avanzata, non mi ha mai affascinato, preferisco il vicino Giappone, ma cerchiamo di non divagare. "L'ultimo Lupo" un film di Jean-Jaques Annaud, tratto dal romanzo "Il totem del Lupo" di Jiang Rong, tratta la storia di uno studente di Pechino, Chen Zhen (Shaofeng Feng), che durante la Grande rivoluzione culturale cinese è uno dei primi a fare domanda per spostarsi dalla città per portare la cultura nelle lontane periferie. Viene mandato in Mongolia insieme a Yang Ke (Shawn Dou) anche lui un giovane studente della capitale, si trovano quindi a dover insegnare a leggere e a scrivere ai figli di una comunità di nomadi che vivono dell'allevamento ovino e di quello che concede la terra. Questa tribù vive in un particolare equilibrio con le creature della steppa, tra cui i terribili lupi, venerati e temuti come dei. Il ragazzo si innamora della specie, tanto da volerla studiare ma senza l'approvazione del capo della comunità si deve rassegnare almeno fino a quando l'equilibrio è intatto. Il mite clima di pace non dura a lungo, il Governo Cinese decide di sterminare tutti i cuccioli di lupo, soprattutto per il commercio che ne deriva principalmente dalla pelliccia, ma Chen convinto delle sue idee ne riesce a salvare uno e.....
E buona visione, la mia breve trama finisce qui, ora parliamo un attimo del film: nasce da una collaborazione tra il cinema francese e quello del grande stato asiatico, è un ottimo lavoro, anche se in certi spezzoni leggermente noioso, molto bella invece e ben definita la cultura mongola, molto spirituale nel suo contesto pagano, le tradizioni difficili da inglobare per dei ragazzi di città, sono particolarmente difficili, come lasciare i cadaveri dove sono e alla natura stessa.
Purtroppo la mia poca familiarità con la cultura cinese non mi aiuta, mi può venire invece incontro la mia conoscenza del cinema francese, il film rientra molto nei canoni, non dell'ultimo periodo tra commedie e drammatici, ma nel periodo precedente di riflessione, mi viene in mente "Uomini di Dio", ma anche altri capolavori della cinematografia francese, che tendeva ad essere sempre su questo clima riflessivo, portando spesso il pubblico, più abituato all'azione, ad annoiarsi.
Nel complesso comunque è un buon film, lascia molti spunti, apre molte parentesi e soprattutto vi mostra i lupi, queste incredibili creature che nel nostro paese sono quasi del tutto estinte, che hanno affascinato non solo il protagonista, ma anche me.
Buona serata a tutti, enjoy!


7.5/10

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