giovedì 30 aprile 2015

Margin Call (2011)



Margin Call (2011) di J. C. Chandor

Sappiamo bene tutti che l’Italia e tanti altri paesi del mondo hanno grandi problemi finanziari ma prima di arrivare nel vecchio continente e nel resto del mondo gli Stati Uniti sono stati i primi ad essere colpiti nel cuore della loro economia : le banche (vedi Goldman&Sacks) e l’intero sistema di Wall Street.                    
Bene! Questo film parla proprio di come più o meno potrebbero essere andate le cose all’inizio della crisi economica del 2008/2009.

Trama: Eric Dale (Stanley Tucci) un dirigente di una grande azienda multinazionale viene licenziato a causa di una politica di ristrutturazione prima di andarsene consegna ad un suo collaboratore Peter Sullivan (Zachary Quinto) una chiavetta usb contenente dati che stava analizzando prima di andarsene.                          
Sullivan in un primo momento non capisce perché gli viene consegnata la chiavetta e la lascia perdere, alla fine della giornata lavorativa decide di analizzarla e copre delle cose terribili decide di informare prima il suo collega Seth Bregman (Penn Badgley) il quale non gli dà molto bada, poi Will Emerson (Paul Bettany) un altro dirigente suo capo settore ed infine Sam Rogers (Kevin Spacey) il suo capo divisione il quale decide di informare i più alti dirigenti dell’azienda ed anche il consiglio d’amministrazione. Il tutto in una notte.
È proprio un bel film, io sinceramente non ci capisco molto di economia ma questo film da luce ad una storia che procede fino ad oggi. Grande cast!

Voto 7,5/10


Focus - Niente è come sembra (2015)

Sto ancora cercando di mettere a fuoco la pellicola, ma non ho nessuna voglia di riguardarlo e se vi domandate perchè la risposta è molto semplice: siamo di fronte all'ennesimo flop di Will Smith, che, a quanto pare, non ha voluto dare il meglio di sè in "After Earth" restando praticamente immobile, c'ha dimostrato allora che può riuscirci anche interpretando un personaggio abbastanza attivo in quest'ultima pellicola. Mi spiace dirlo ma il nostro ex principe di Bel-Air sembrerebbe aver perso il tocco magico, eppure nel film è l'unico che riesce ad invogliare a proseguire fino alla fine di questo filmetto di serie b.
Affrontiamo un po' la trama, abbiamo da un lato questo esperto, quasi magico, truffatore/ladro, Nicky Spurgeon (Will Smith) dall'altro una splendida ragazza che invece si trova ancora alle prime armi ed è molto impacciata nel mestiere della borseggiatrice, Jess Barrett (Margot Robbie) decide allora di chiedere a questo guru del furto di entrare a far parte del suo giro. Dopo averla preparata ed aver anche un po' perso la testa per lei, affrontano un grande colpo, i due poi si distaccano per scelta del mentore per poi rincontrarsi tre anni dopo, trovandosi in un rischioso nuovo colpo.
So che nel mio incipit sono stato parecchio critico, ma ho preferito riportare un giudizio più o meno imparziale, perchè in realtà da un punto di vista più personale che critico, come film, non mi è poi tanto dispiaciuto, tutti i trucchi, la metodologia, il mettere a fuoco mi sono piaciuti tantissimo, mi perdo spesso in questo genere di cose, sarà perchè ci capisco proprio poco, ma l'inganno della mente è una cosa che mi attrae alquanto. Non cambia il mio giudizio su Will Smith per il quale rimpiango troppo i suoi tempi d'oro in cui ogni personaggio che interpretava era in qualche modo unico e l'aveva reso uno dei miei attori preferiti, non riesco proprio a capire come possa accettare certi ruoli.
Che dire di più se non, andate a guardarlo e giudicate voi, buona serata a tutti.


6/10

mercoledì 29 aprile 2015

Le Riserve (2000)



Le Riserve (2000) di  Howard Deutch

Iniziamo a parlare di sport (se lo è veramente)…
Come sappiamo bene negli USA gli sport principali e più seguiti sono: Basket, Football, Baseball e proprio di uno di questi parla il film di oggi.
Il film è una commedia sportiva con un alto livello di comicità, quasi da parodia, che dimostra come una persona, se gli viene dato uno scopo nella vita, può fare grandi cose.

Trama: A poche giornate dalla fine del campionato di football scoppia uno sciopero dei giocatori di alcune squadre per motivi contrattuali e di aumento salariale, che le società respingono. Ad una di queste, i Washinton Sentinels, aderisce tutta la squadra e, il presidente Edward O'Neil (Jack Warden), decide di affidare la squadra all’allenatore in pensione Jimmy McGinty (Gene Hakman) il quale decide di rimpiazzare gli scioperanti con giocatori che per svariati motivi non rientrano nell’ideale di giocatore titolare quindi si definiscono Riserve. Tra i quali Shane Falco (Keanu Reeves) ex quarterback professionista, Clifford Franklin (Orlando Jones) un commesso di un negozio, Nigel Gruff (Rhys Ifans) ex giocatore di calcio inglese, l'agente della SWAT Danny Bateman (Jon Favreau) , il galeotto Earl Wilkinson e il lottatore di sumo Fumiko. Presi così i giocatori riservisti sono un disastro ma dopo la prima sconfitta capiscono che non devono giocare come singoli ma come squadra, ne faranno delle belle…grazie anche all’aiuto di Annabelle Farrell (Brooke Langton) e le sue cheerleaders focose…
Un bel film da vedere! Specialmente perché si vedono due attori “duri” come Gene Hakman e Keanu Reeves in ruoli che normalmente non si vedono…
Voto 7/10






Il Grande Dittatore (1940)

Ero piccolo quando mia mamma mi regalò, attraverso la televisione, uno dei personaggi più divertenti che la storia del novecento abbia mai visto, naturalmente questo personaggio è Charlie Chaplin. Quante risate mi ha fatto fare, tante che, crescendo, ho voluto riguardare i suoi film, rendendomi conto che il messaggio che passava attraverso le sue opere era molto più che una semplice risata.
Tralasciando questo breve prologo veniamo al film che vi recensisco oggi, una grande novità per i tanti amanti del cinema di circa 75 anni fa: Il Grande Dittatore!
Premettiamo che in Italia, a causa del tema, è arrivato quasi dieci anni dopo l'uscita e ha subito una forte censura, quindi è stato modificato varie volte negli anni a seguire, detto questo siamo di fronte ad una parodia cinematografica del nazismo e in parte anche del fascismo.
Ci troviamo verso la fine della prima guerra mondiale e una simpatica camerata ne combina di tutti i colori nell'aiutare la sua patria, la grande Tomania (Germania), al conseguimento della vittoria, durante il combattimento fa una grande amicizia per poi perdere del tutto la memoria. Molti anni dopo si ritrova a fare il barbiere nel piccolo ghetto ebraico, e poi in maniera un po' goliardica accade l'inevitabile trambusto portato da Hynkel (Adolf Hitler), fin qui non ci sarebbero problemi (storici) se non fosse che il povero berbiere ebreo e Hynkel sono due gocce d'acqua. Naturalmente i due sono interpretati dal grande Chaplin, non mi sto a dilungare sulla storia, sappiate però che, guardandola oggi, fuori dal contesto in cui è nata, la pellicola, potrebbe risultare perfino offensiva. In realtà il periodo storico è proprio all'avvio della guerra quindi voleva essere una sorta di satira politica alla follia tedesca, i campi di concentramento non erano ancora ben definiti e la sofferenza del popolo ebraico era ancora poco chiara se non per i molti fuggiaschi che arrivavano nel nuovo continente dalla vecchia Europa, di fatto il film non vuole assolutamente offendere il popolo ebraico ma, la poca informazione giunta nelle Americhe, porta ad immagini che possono sembrare sarcastiche sull'accaduto.
Ciò che, personalmente, mi ha colpito di più è il bellissimo discorso verso la fine del lungometraggio, dove il barbiere si trova al posto del cancelliere tomaniano a fare un discorso all'umanità, regalandoci uno dei più bei messaggi di pace vista l'epoca e ciò che stava accadendo in Europa.
Non esiste un trailer del film, quindi vi lascio con questo bellissimo discorso e non posso dare una valutazione a questo capolavoro.
Buona serata e spero anche una buona visione!

martedì 28 aprile 2015

Notting Hill (1999)

Non sono un grande appassionato di storie d'amore ma Notting Hill, sicuramente, deve essere citato. Non lo associo di sicuro ad un bel ricordo dato che si trovava nel mio libro di inglese durante il biennio della scuola superiore, con conseguente visione del film in lingua originale...Evviva...!
Sta di fatto che incontrare un'attrice famosissima, innamorarsene ed essere ricambiati è un po' il sogno di tutti e se questa attrice è Julia Roberts, che anche oggi vicina ai cinquant'anni è ancora una bellezza unica, allora evidentemente il sogno diventa particolarmente spettacolare.
Ed è così che William Thacker (Hugh Grant) povero venditore di libri (sui viaggi) nel famoso quartiere di Notting Hill a Londra riceve la visita di questa splendida attrice Anna Scott (Julia Roberts) e dopo un piccolo incidente all'esterno del locale con un succo all'arancia, si trovano nella vicina casa con la porta blu del povero libraio per potersi pulire, al che si baciano, da questo nasce l'imprevedibile storia d'amore.
E' un film appassionante, denuncia un po' le difficoltà che hanno i vip ad intrattenere una normale vita sociale o amorosa, dopotutto noi stessi dimentichiamo spesso che anche loro sono persone normali e come tali hanno bisogno dei loro spazi privati, ma questo comunque non limita la bellezza del film accompagnato dalla bellissima musica di Ronan Keating "When You Say Nothing at All" e da tante altre splendide musiche anni novanta.
Insomma un film che incanta il cuore soprattutto degli innamorati e non toglie speranza a nessun single nel trovare una splendida donna al proprio fianco, naturalmente la pellicola come tante altre non scorda la difficoltà del distacco, l'amore non è una cosa semplice e non bisogna mai dimenticarlo, questo porterà il nostro povero libraio ad un grande conflitto interno.
Non essendoci un vero trailer italiano, vi lascio la fantastica musica sopracitata.
Buona serata e buona visione a tutti!


8/10

lunedì 27 aprile 2015

Lei (2013)

Lei, o Her in inglese, è un film di un paio d'anni fa di Spike Jonze e con protagonista assoluto Joaquin Phoenix, inoltre con la grande interpretazione di una delle mie attrici preferite Amy Adams.
Come abbiamo capito la storia dell'intelligenza artificiale per il mondo statunitense è una fissa che, ad occhio, non si toglieranno mai, sarà forse perchè non siamo poi così lontani dal creare un'IA o sarà perchè a loro piace particolarmente l'argomento o ancora hanno qualche strano complesso ossessivo compulsivo. Io questo non lo so ma forse vogliono sottolineare che bisognerebbe prepararsi alle difficoltà etiche e morali alle quali la sempre più vicina e agognata tecnologia ci sta portando.
Questo lungometraggio si distingue, la storia è incredibile ambientata in una non troppo futuristica Los Angeles e le difficoltà che si creano sono, in un certo senso, inquietanti per quanto rischiano di avvicinarsi alla realtà odierna.
Non so se vi è mai capitato di parlare con Siri (il famoso assistente vocale dell'Iphone) o per chi ancora aveva msn con Doretta ma di sicuro a molti di voi è capitato di fare domande a questi programmi avanzati anche solo per scherzare, ecco, la protagonista femminile (Samantha) è un programma, per la precisione un sistema operativo (OS1) dotato di intelligenza artificiale, capace di evolvere e crescere. Non pensate che sia ostile, anzi tutto l'opposto, tanto che il nostro protagonista Theodore (Joaquin Phoenix) se ne innamora e viene pienamente ricambiato.
Ecco qua il dilemma etico: e se una persona provasse dei sentimenti veri per un programma artificiale?
"Con i se e con i ma la storia non si fa" ma con "Lei" riusciamo perlomeno a fare un buon quadro della possibile situazione che si potrebbe venire a creare.
Come vi dicevo questo film si distingue e come potete vedere dalla locandina è stato candidato a 5 premi oscar, ma ne ha vinto solo uno per la miglior sceneggiatura originale dallo stesso Spike Jonze, ma posso assicurarvi che anche le musiche non sono da perdere e l'interpretazione di Phoenix (il tanto amato Commodo del Gladiatore) è ineccepibile, alcuni forse troveranno difficile affrontare certi momenti della pellicola molto pensati, con pause, lunghi tempi di riflessione e discorsi filosofeggianti ma sono parte integrante del  film e personalmente adoro questo genere.
Penso di avervi esposto tutto, secondo me vale la pena guardarlo e non mi resta che augurarvi una buona visione!


8/10

domenica 26 aprile 2015

The Divergent series: Insurgent (2015)

E finalmente anche io ho visto il secondo capitolo della saga ideata da Veronica Roth e poi trasposta sul grande schermo dalla Summit Entertainment affiliata alla Lionsgate casa produttrice anche di Hunger Games (coincidenza? Io non credo).
La regia è cambiata e si vede!
Mi ha molto deluso, troppi dialoghi, mi ha stufato, risulta tedioso e ad un certo punto, se il primo capitolo non mi avesse coinvolto tanto, non l'avrei nemmeno voluto finire, e avrei sbagliato perchè il finale torna sulla coinvolgente linea del primo capitolo.
Ricapitoliamo, eravamo arrivati alla fuga di un gruppo di insorti nella fazione degli intrepidi (la Polizia), Tris (Shailene Woodley) dopo aver perso la madre e aver ucciso un amico (anche se per legittima difesa) si trova staccata dai suoi compagni, ma non dal suo amore Quattro (Theo James), dal fratello e dal padre ed aspettano non si sa cosa prima di agire. In realtà aspettavano solo di essere scoperti, perchè di fatto è in quel momento che si danno una mossa e vanno alla ricerca dei loro compagni per poter insorgere.
Ovviamente non vado oltre ve lo lascio tutto a voi!
Devo dire che la nostra protagonista come attrice mi sorprende sempre di più, veramente brava e aiuta a non perdere la voglia di seguire la trama nonostante la noia che arrecano certi dialoghi. Quattro non mi piace proprio, ma è sicuramente meglio, almeno per quanto riguarda questo film, di Ansel Elgort che per una buona parte del lungometraggio si trova alle spalle di Kate Winslet con uno sguardo inebetito!
Non ho letto i romanzi, ma spero proprio che non seguano la linea del film perchè è risultato molto pesante, pieno di luoghi comuni e con un finale bello ma che sfiora l'ovvietà oltre che la banalità, mi spiace non andare incontro alle aspettative dei fan del genere, ma essendo anche io uno di loro mi trovo qui a scrivere con addosso una grande delusione.
Penso di aver detto tutto, anche se con rammarico, vi auguro una buonanotte!



5/10

sabato 25 aprile 2015

12 anni schiavo (2013)

Solomon Northup (Chiwetel Ejiofor) è un uomo libero, è un bravo violinista ed ha una bella famiglia, fin qui sembrerebbe tutto normale, se non fosse che ad un certo punto della sua vita, dopo essere stato allontanato della sua città viene rapito e ridotto in schiavitù.
No, non sto scherzando è una storia vera accaduta nella prima metà dell'800 negli Stati Uniti d'America, liberamente trasposta su pellicola da Steve McQueen regista inglese che per il buon lavoro fatto in questo film ha conseguito il premio Oscar alla regia l'anno scorso.
Come avrete capito dalle recensioni di "Big Eyes" e da "Into the wild" adoro i lungometraggi tratti da una storia vera, sono sicuramente tra i film che riescono, solitamente, a far passare i sentimenti e le emozioni più vere, quindi come non si può parlare di "12 anni schiavo" una pellicola che ha riscosso un enorme successo e non sto ad elencarvi quanti premi abbia vinto.
Sarò onesto, la cinematografia un po' c'ha abituati alle violenze e non suscitano poi tanto questo scalpore, non rendono giustizia alle vere sofferenze della schiavitù che non sono solo fisiche ma anche psichiche, chiamare ed essere convinti che una persona sia un animale, ripetuto allo strenuo, seguito da violenze di ogni genere che non si limitano alla frusta ma anche ad altre sadiche soluzioni, porta una persona a essere distrutta psicologicamente e si vede costretta ad essere quello che il torturatore dice, nel film questo viene abbastanza riportato, c'è un cambio totale dal volere lottare e resistere all'avere una paura indefinibile e un raro ritorno alla lucidità, ma personalmente non mi soddisfa.
Non posso tralasciare la grande interpretazione di Lupita Nyong'o anche lei vincitrice dell'Oscar come migliore attrice non protagonista, non voglio svelarvi la sua storia ma sappiate che la grandezza del film è dovuta anche alla sua bravura.
Bene mi sembra di aver esposto più o meno tutto sulla pellicola non mi resta che salutarvi!


9/10

venerdì 24 aprile 2015

I sogni segreti di Walter Mitty (2013)

Tutti abbiamo dei sogni ma non tutti siamo in grado di realizzarli, viaggiamo spesso e volentieri con la mente in luoghi che tanto vorremo visitare o facendo pazzie che poi ci pentiamo di non aver mai fatto, non è il caso di Walter Mitty, o perlomeno non lo è più, come tutti noi aveva questo strano modo di sognare, solo che poi, un po' per testardaggine, un po' per la paura di essere licenziato, si trova a vivere una grande avventura.
Forse la storia è un po' un cliché, una persona molto introversa che sconvolta dagli avvenimenti riesce a cambiare il suo modo di essere, diventando un vero uomo fatto e vissuto, ma in questo caso Ben Stiller, che non solo interpreta il protagonista ma si dedica anche alla regia, riesce a riportare questa "realtà" in maniera un po' particolare, tra avvenimenti che hanno dell'incredibile a semplici incontri comuni come anche a noi può capitare passeggiando per strada.
L'ambientazione è unica, i posti in cui Walter si trova a viaggiare sono fenomenali, con riprese mozzafiato ed effetti che aiutano a rendere certi luoghi ancor più indimenticabili, si ha proprio la sensazione di partecipare a questa incredibile avventura.
Per quanto riguarda la regia, che sarebbe ottima, stonano un po' certi fatti parecchio inverosimili, la storia potrebbe perfino apparire reale se non fosse per quelle stonature nella trama e la pellicola meriterebbe dal mio punto di vista una valutazione alquanto alta che però non riuscirei a dare proprio per quelle stonature. E' un po' come ascoltare una bellissima musica e ad un certo punto, quando si alzano i toni, la voce principale stona e ti trovi a tapparti le orecchie e fare una smorfia, ed è un vero peccato perchè quella musica la stavi apprezzando appieno, poi torna sulle sue note ed è piacevole come prima ma ti lascia un certo amaro in bocca.
Concludendo farei un applauso a Ben Stiller che si dimostra anche un ottimo regista oltre che attore, ma mi lascia purtroppo quella nota di aspro.
Buona visione a tutti!


Valutazione 7.5/10