lunedì 27 aprile 2015

Lei (2013)

Lei, o Her in inglese, è un film di un paio d'anni fa di Spike Jonze e con protagonista assoluto Joaquin Phoenix, inoltre con la grande interpretazione di una delle mie attrici preferite Amy Adams.
Come abbiamo capito la storia dell'intelligenza artificiale per il mondo statunitense è una fissa che, ad occhio, non si toglieranno mai, sarà forse perchè non siamo poi così lontani dal creare un'IA o sarà perchè a loro piace particolarmente l'argomento o ancora hanno qualche strano complesso ossessivo compulsivo. Io questo non lo so ma forse vogliono sottolineare che bisognerebbe prepararsi alle difficoltà etiche e morali alle quali la sempre più vicina e agognata tecnologia ci sta portando.
Questo lungometraggio si distingue, la storia è incredibile ambientata in una non troppo futuristica Los Angeles e le difficoltà che si creano sono, in un certo senso, inquietanti per quanto rischiano di avvicinarsi alla realtà odierna.
Non so se vi è mai capitato di parlare con Siri (il famoso assistente vocale dell'Iphone) o per chi ancora aveva msn con Doretta ma di sicuro a molti di voi è capitato di fare domande a questi programmi avanzati anche solo per scherzare, ecco, la protagonista femminile (Samantha) è un programma, per la precisione un sistema operativo (OS1) dotato di intelligenza artificiale, capace di evolvere e crescere. Non pensate che sia ostile, anzi tutto l'opposto, tanto che il nostro protagonista Theodore (Joaquin Phoenix) se ne innamora e viene pienamente ricambiato.
Ecco qua il dilemma etico: e se una persona provasse dei sentimenti veri per un programma artificiale?
"Con i se e con i ma la storia non si fa" ma con "Lei" riusciamo perlomeno a fare un buon quadro della possibile situazione che si potrebbe venire a creare.
Come vi dicevo questo film si distingue e come potete vedere dalla locandina è stato candidato a 5 premi oscar, ma ne ha vinto solo uno per la miglior sceneggiatura originale dallo stesso Spike Jonze, ma posso assicurarvi che anche le musiche non sono da perdere e l'interpretazione di Phoenix (il tanto amato Commodo del Gladiatore) è ineccepibile, alcuni forse troveranno difficile affrontare certi momenti della pellicola molto pensati, con pause, lunghi tempi di riflessione e discorsi filosofeggianti ma sono parte integrante del  film e personalmente adoro questo genere.
Penso di avervi esposto tutto, secondo me vale la pena guardarlo e non mi resta che augurarvi una buona visione!


8/10

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