venerdì 15 maggio 2015

Hunger Games (2012)

Dopo aver ciarlato un po' sulla saga di Divergent, che non mi ha particolarmente affascinato, oggi vi parlerò di una saga che a contrario mi ha preso in tutto e per tutto, che, dopo averne visto un film, mi sono trovato a leggerne tutti i libri nell'arco di cinque giorni.
Suzanne Collins, scrittrice statunitense, ha creato un nuovo mondo futuristico e fantascientifico che ha coinvolto milioni di persone e, nell'arco di pochi anni, l'ha portata a creare anche una prima sceneggiatura per il cinema in questo film di Gary Ross, il tutto con una casa di produzione che negli ultimi anni sta crescendo a dismisura: la Lionsgate.
Quindi ecco a voi The Hunger Games, primo capitolo della saga Hunger Games, la storia di un'eroina che si sacrifica per la sorella affrontando i difficili "giochi della fame".
Katniss Everdeen (Jennifer Lawrence) vive in un'America post apocalittica, dove il potere è incentrato su una grande città, Capitol City, al di fuori di essa ci sono tredici distretti, di cui l'ultimo, il tredicesimo, è stato distrutto durante una guerra di ribellione. Dopo questa immensa guerra la capitale indice per punire i distretti gli Hunger Games, dei giochi dove si lotta all'ultimo sangue. I partecipanti sono due tributi (maschio e femmina) da ognuno dei dodici distretti, l'ultimo sopravvissuto ai giochi vince. Katniss diventa una volontaria per sostituire la piccola sorella Primrose (Willow Shields) e ne combinerà delle belle nella grande arena dei giochi, essendo un'abile cacciatrice.
Sono troppo coinvolto, vorrei raccontarvi tutta la storia per esteso, ma mi fermo qui e vi lascio godere la pellicola, parliamo invece del film in sè. La realtà è che come lungometraggio non mi è piaciuto per niente, se non avessi visto prima il secondo capitolo, trascinato da una persona a cui non saprei dire di no, non mi sarei appassionato tanto. Purtroppo come film è fatto veramente male, se poi uno ha anche letto il libro, rimane particolarmente deluso, ci sono delle imprecisioni che non danno quel tocco dark in più che invece è proprio dell'atmosfera del libro e come spesso accade, ma non nello scritto, sembra quasi mostrare che la morte di ragazzi tra i 12 e i 18 anni è normale, anzi un divertimento, cosa che è accettabile solo per la mente deviata degli abitanti della Capitale, ma non dovrebbe esserlo per gli spettatori. Entriamo in quel clima di "socialmente accettabile" sempre più diffuso. Cosa che colpisce invece nel film sono le meravigliose musiche che sanno perfettamente accompagnarne la visione, non ti abbandonano in quei tratti del film un po' più duri e ti sanno far emozionare tantissimo nonostante l'imprecisione delle riprese.
Jennifer Lawrence dimostra ancora una volta di essere una grandissima attrice, piace quel suo fare innocente e ingenuo nascosto dietro una ragazza a tratti salda e forte a tratti invece fragile. Josh Hutcherson fa la sua bella figura nel ruolo di Peeta, secondo tributo del distretto dodici e eterno innamorato della giovane compagna d'avventura, il suo volto molto espressivo è vincente nel difficile ruolo affidatogli.
Non mi dilungo oltre, quando una saga mi prende parlerei per ore, quindi vi saluto. A domani con una nuova recensione! Buona serata e buona visione.



7/10

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