lunedì 4 maggio 2015

Wild (2014)

Un altro film tratto da una storia vera: Wild. Siamo sempre sulla falsa riga di "Into the Wild", ma con una protagonista del tutto diversa, forse non intellettualmente, ma per quanto riguarda il resto si, e anche e soprattutto per quanto riguarda il finale.
La location è tutta la PCT (Pacific Crest Trail): un sentiero escursionistico che si estende per circa quattromila chilometri, per tutta la lunghezza degli Stati Uniti d'America, da sud a nord, partendo dalla California ed arrivando fino al confine col Canada. Una meraviglia ambientale, tra parchi naturali, laghi, cascate, deserti e, per fortuna, pochissime strade asfaltate. Il regista non ci farà mancare niente di questa meraviglia naturale.
Parlando un po' della trama, la pellicola racconta la vera storia di Cheryl Strayed interpretata fin troppo bene da Reese Witherspoon. Questa donna circa una ventina d'anni fa si mise a intraprendere da sola la lunghissima PCT. Siamo di fronte ad una persona alla ricerca fondamentalmente di un perchè, di dare un senso alla propria vita. Prima di affrontare il difficile percorso, Cheryl era una donna felicemente sposata che a causa della perdita della madre va incontro ad una sorta di depressione, sentendosi tranquilla solo in due modi: drogandosi e tradendo il marito più e più volte. Da questo arriva la separazione e la definitiva scelta di partire. Il film è un continuo alternarsi tra flashback e il viaggio, durante il quale la nostra protagonista troverà ogni sorta di persona, dai malintenzionati a veri e propri amici.
Adoro questo genere, mi coinvolge troppo, probabilmente per questa gran voglia di partire che mi ritrovo, anche se non affronterei mai da solo un viaggio del genere. D'impulso darei il massimo dei voti alla pellicola, è bella, i tempi sono perfetti e quell'eco di ricordi continui sono una buona descrizione di quello che si prova cercando di ricostruire il proprio Io distrutto da qualcuno o qualcosa o più semplicemente da se stessi. Le musiche non sono molte, lasciando il giusto spazio alla natura o, durante i flashback, alla giungla urbana. La pace e il caos che si scambiano in una specie di musica che scandisce il ritmo del lungometraggio.
Con un occhio meno di parte comunque il film rimane bello, penso che purtroppo quei tempi di riflessione non saranno per niente piacevoli e ai più daranno noia.
Con questo chiudo anche per oggi, vi auguro una buona serata.


8/10

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